Porcupine Tree
In Absentia
Settembre 2002
In Absentia è il settimo album in studio dei Porcupine Tree, pubblicato il 24 settembre 2002. L’album ha segnato una serie di cambiamenti per la band essendo il primo con il nuovo batterista Gavin Harrison e il primo a muoversi verso una direzione musicale spiccatamente Heavy Metal e Progressive Metal, al contrario dei precedenti album dai suoni maggiormente psichedelici e pop-rock.
Nonostante non sia formalmente un concept album, molte delle canzoni di In Absentia hanno in comune temi legati ai serial killer, innocenza giovanile finita male e criticismo verso il mondo moderno. Il titolo dell’album, una frase latina traducibile con “in assenza”, è anche collegato al diritto di una persona mentalmente instabile di essere rappresentata in tribunale durante un processo.
A riguardo del titolo Wilson ha detto: “Deriva da… è collegato ad alcuni dei testi. Riguarda persone ai margini, ai limiti dell’umanità e della società. Ho un interesse nei serial killer, nei molestatori di bambini e nei picchiatori di mogli. Non tanto in quello che hanno fatto, ma nella loro psicologia, nel loro perchè. Che cosa li ha portati a essere così svitati e malati? Perchè non sono in grado di provare empatia? È una sorta di metafora – c’è un qualcosa di mancante, un buco nero, un cancro nella loro anima. Un’assenza nella loro anima.”
Nonostante non sia formalmente un concept album, molte delle canzoni di In Absentia hanno in comune temi legati ai serial killer, innocenza giovanile finita male e criticismo verso il mondo moderno. Il titolo dell’album, una frase latina traducibile con “in assenza”, è anche collegato al diritto di una persona mentalmente instabile di essere rappresentata in tribunale durante un processo.
A riguardo del titolo Wilson ha detto: “Deriva da… è collegato ad alcuni dei testi. Riguarda persone ai margini, ai limiti dell’umanità e della società. Ho un interesse nei serial killer, nei molestatori di bambini e nei picchiatori di mogli. Non tanto in quello che hanno fatto, ma nella loro psicologia, nel loro perchè. Che cosa li ha portati a essere così svitati e malati? Perchè non sono in grado di provare empatia? È una sorta di metafora – c’è un qualcosa di mancante, un buco nero, un cancro nella loro anima. Un’assenza nella loro anima.”
- Blackest Eyes
- Trains
- Lips of Ashes
- The Sound of Muzak
- Gravity Eyelids
- Wedding Nails
- Prodigal
- .3
- The Creator Has A Mastertape
- Heartattack in a Layby
- Strip The Soul
- Collapse The Light Into Earth
Elenco Musicisti
Ulteriori Musicisti
Elenco Musicisti
Steven Wilson – voce, chitarre elettriche e acustiche, pianoforte, tastiere, banjo
Richard Barbieri – sintetizzatori analogici, mellotron, organo hammond, tastiere
Colin Edwin – basso
Gavin Harrison – batteria, percussioni
Ulteriori Musicisti
Aviv Geffen – cori su “The Sound of Muzak” e “Prodigal”
John Wesley – cori su “Blackest Eyes”, “The Sound of Muzak” e “Prodigal”, chitarra addizionale su “Blackest Eyes”