Questa che leggerete è la trascrizione dell’intervista esclusiva con Aviv Geffen da parte del fanclub italiano Coma Divine tenuta nel 2013 per l’uscita dell’album Blackfield IV.
Coma Divine: Siamo stati in attesa di questo album per un periodo di tempo molto lungo, non ci lascerete troppo tempo in attesa di un tour, spero?
Aviv Geffen: No, saremo in tour nel febbraio 2104, la band al completo, con Steven Wilson, in Europa e negli USA. Sarà la stessa formazione di sempre: Tomer Z, Seffy Efrati, Eran Mittelman, tutti i “buoni”. Stiamo pensando di portare alcuni degli special guests dell’album nello show dal vivo, magari in certi posti particolari, come Roma, Londra, Parigi … averli sul palco con noi. Perché per me e Steven, avere Brett Anderson dei Suede, per cantare in un album dei Blackfield è una gran soddisfazione.
Coma Divine: Come è stata la collaborazione con i tre special guests (Vincent Cavanagh, Brett Anderson, Jonathan Donahue)?
Aviv Geffen: Brett Anderson aveva sentito parlare di Blackfield, così gli ho mandato un paio di canzoni. Ed è venuto a Tel Aviv, dicendo: “Mi piace, ci sono delle grandi canzoni”. Si è scelto “Firefly”. Quindi è uno dei miei eroi, che canta nel mio album.
Coma Divine: Hanno contribuito alla composizione?
Aviv Geffen: No, bisogna capire, i fan devono sapere che fin dal primo giorno, nei Blackfield, la maggior parte della musica e dei testi sono miei. Nel terzo album, (l’unico album con un titolo che abbiamo mai fatto) il nome “Welcome To My DNA” significa proprio “Benvenuto nel mio mondo come Aviv Geffen”.
Steven e io siamo ottimi amici, e da quell’album abbiamo deciso che ero io il leader nei Blackfield, e mi ha dato molta libertà. Mi dedico anche ai mei progetti solisti e lui pure, e tutto il successo che otteniamo singolarmente rende i Blackfield sempre più grandi. E non c’è fretta. C’è qualcosa di simile a una magia nei Blackfield. È una miscela di vari elementi: l’inglese, Steven alle chitarre, la sua voce, la mia voce, l’orchestra, e le tastiere, tutto questo rende il nostro sound così speciale, alla fine.
Coma Divine: Hai intenzione di pubblicare un altro album solista in inglese come l’ultimo che hai fatto? Stai scrivendo nuovo materiale?
Aviv Geffen: Sì, certo, per me la scrittura solista o per i Blackfield realtà non fa differenza, perché sono sempre io, che compongo musica “mellow-gothic-epica” comunque. Io e Steven, siamo diventati buoni amici, quindi è molto naturale, per noi, fare un album dei Blackfield, e così abbiamo fatto per 13 anni, quindi perché non andare avanti.
Coma Divine: Perché avete chiamato questo album “IV”, tornando a un numero come titolo?
Aviv Geffen: Perché è un messaggio per fan dei Blackfield. Quando si sente il nuovo album, che inizia con il brano “Pills”, quella è una classica canzone Blackfield. È una grande canzone, con le chitarre di Steven e voce, la mia voce, pianoforte, orchestra, così.. Blackfield IV simboleggia “noi siamo qui”.
Coma Divine: Steven Wilson è in tour in Italia per tre giorni a partire da domani (4 luglio). Hai intenzione di incontrarlo?
Aviv Geffen: Lo so. No, domani sono impegnato con la promozione dei Blackfield in Germania e Francia. Così abbiamo pensato di incontrarci, ma non ci riesco. Sono stato in Grecia ieri, e domani Germania, e Francia. È un lavoro duro per promuovere l’album.
Coma Divine: C’è un concetto di fondo nei testi dell’album?
Aviv Geffen: È fondamentalmente tratto dalla mia vita, che posso vedere come un grande piatto o ripetitore che punta verso il cielo, come sulla copertina, alla ricerca di dei, stelle o angeli, ma il cielo rimane vuoto. Questo sono io, ho ancora un legame con ciò. Ma sono sicuro che non c’è nessun dio. Sono abbastanza sicuro che Dio e la religione dividano le persone, mentre credo che la musica le unisca. Non c’è nessun dio. Io sono ebreo, ma sono ateo, il che è una miscela strana, immagino. È la stessa storia di sempre, il tema dell’album.
Coma Divine: E il tuo coinvolgimento con la situazione attuale nel vostro paese? Pensi che la musica dei Blackfield continuerà a portare il tuo messaggio di pace?
Aviv Geffen: Certo. Ci provo tutto il tempo con i sotto-testi, nei testi di Blackfield, circa il terrorismo, sul mondo folle che siamo diventati. C’è una canzone chiamata “Sense of Insanity”, che significa che è tutto folle e caotico. In Israele, cerchiamo di mettere le cose in ordine, ma non riusciamo. Ma grazie a voi italiani, che avete occupato di recente tutti i titoli sulle prime pagine, con Berlusconi, ci sono stati giorni senza Gerusalemme in prima pagina!
Coma Divine: Quindi, l’immagine in copertina significa guardare verso il cielo in cerca di risposte?
Aviv Geffen: No, significa che non c’è nessun senso nel guardare. Non vi è alcun senso cercare di ottenere delle risposte, non ci sono risposte.
Coma Divine: Sei contento del il mixaggio surround in 5.1 dell’album? Questa è la prima volta che lo fate.
Aviv Geffen: A dire il vero io non ne so molto. Ho fiducia in Steven, lui è il dio del surround. Non ho nemmeno alcun sistema surround in casa mia. Quindi so che Steven può fare il miglior mixaggio 5.1, e io ho fiducia nei fans, che ora possono sentire suoni alle loro spalle e apprezzarli. Non mi interessa, io sono interessato solo alle canzoni. Lo so che è il campo di Steven, che io rispetto, perché lui è un genio.
Coma Divine: E riguardo ai singoli? Avete intenzione di farne uscire?
Aviv Geffen: Faremo uscire come singolo “Sense of Insanity” in Inghilterra, Germania, Olanda e Grecia. E uscirà un video di “Jupiter”, con Steven e un artista che lavora con la sabbia, che crea cose incredibili con la sabbia. È incredibile, sembra favoloso. Sta per uscire molto presto. Forse tra una settimana da oggi.
Coma Divine: Dove hai trovato quest’artista?
Aviv Geffen: Lei è un’artista israeliana, ha molto molto talento. Le ho detto, guarda, concentrati sui Blackfield, devo averti. E ho mandato alcune delle sue idee a Steven, e lui ha detto che dovevamo averla assolutamente.
Coma Divine: “Jupiter” è un brano meraviglioso.
Aviv Geffen: È molto anni settanta, lontano dal metal.. e Steven ha fornito un ottimo take. Dipende, ci sono davvero molti spunti diversi in questo album: c’è il dubstep, nell’ultima canzone (“After The Rain”), c’è “Pills”, che è epico brano classico alla Blackfield, c’è “Firefly”, che è un po’ indie, post-rock, quel genere di canzone.
La cosa che amo dei Blackfield è.. io adoro band come i Radiohead, che non si possono descrivere, con un solo genere. E penso che i Blackfield siano tutto: metal, pop, pop sinfonico, tutto questo insieme. Ed è grande. Uno dei miei gruppi preferiti in questo momento sono i Blonde Redhead, due fratelli dall’Italia che fanno canzoni incredibili. È un mix strano, che mi coinvolge di più di certi gruppi inglesi o americani.
Coma Divine: Quanto del vostro background musicale va a finire nei Blackfield? Che cosa hai ascoltato quando eri un ragazzino?
Aviv Geffen: Steven e io siamo abbastanza simili su questo, ritorniamo sempre a Genesis, Pink Floyd, ELO, Abba, Bee Gees. Amiamo le armonie, su grande scala. Credo che per me e per Steven, i Blackfield siano una sorta di parco giochi dell’immaginazione, possiamo fare quello che vogliamo, non ce ne frega niente, sai. E si può sentirlo nella musica, è molto da “spirito libero”.
Coma Divine: Eppure, allo stesso tempo ottenete sempre quella tipica “magia” Blackfield..
Aviv Geffen: Ci sono alcune regole severe: non lunghi assoli, nessun assolo di chitarra o tastiera.. si tratta di canzoni. Canzoni brevi e intense. E sono così felice di sapere che il quarto album è ancora puro Blackfield, e si può capirlo in un secondo.
Coma Divine: Così evitate di assoli e brani lunghi di proposito. Ma come vede Steven questo aspetto?
Aviv Geffen: Io odio gli album lunghi.. Steven e io ci rispettiamo a vicenda. Lui sa che nella sua carriera solista può fare brani di 20 minuti, che sono ovviamente incredibili, e sa anche che mi piacciono le canzoni brevi, gli album rock, le canzoni che danno un messaggio. Lui sa che questo è il mio gusto.
Coma Divine: L’album è stato composto tutto da te. Come funziona? Quando inizi a lavorare sulla scrittura, sui testi?
Aviv Geffen: Compongo tutto il tempo. Poi, alla fine, Steven e io abbiamo ascoltato le canzoni e abbiamo abbandonato molti brani, per questo quarto album. Abbiamo avuto circa 30 brani all’inizio e li abbiamo ridotti a 11. I Blackfield richiedono una maestria unica, si dovrebbe sentire il giusto mix, è una cosa delicata.
Coma Divine: Discutete molto su quale traccia scegliere?
Aviv Geffen: Si, ogni frase musicale viene discussa. Alla fine è sempre che a me piacerebbe avere più tastiere, Steven vorrebbe avere più chitarre, così lui è il responsabile delle chitarre.. abbiamo il nostro ordine, i nostri ruoli.
Coma Divine: Come hai scelto e chiamato gli special guests, come ha funzionato?
Aviv Geffen: Non volevamo che diventasse un album pieno di celebrità: è solo, che loro sono i miei eroi. Vincent Cavanagh viene da parte di Steven, dal mondo prog. Io ho portato Brett Anderson dai Suede, e Jonathan Donahue dai Mercury Rev, perché amo quella band, hanno una sorta di stile psichedelico.. ci sentiamo molto orgogliosi, perché finalmente si sente che i Blackfield sono un po’ più aperti, non più nella ristretta scena metal prog. Vogliamo che abbia un senso più ampio.
Coma Divine: Il vostro pubblico cresce con ogni album, e ogni tour: sei soddisfatto?
Aviv Geffen: Sì, vogliamo suonare nelle principali città in Europa e negli Stati Uniti, su larga scala.
Coma Divine: Cosa pensi di un tour nei teatri, come Steven Wilson sta facendo attualmente con la sua band solista?
Aviv Geffen: Penso per i Blackfield non andrebbe molto bene, un tour con il pubblico seduto. Se fosse un tour acustico, allora forse. Ma a noi Blackfield serve l’energia, il pubblico in piedi.
Coma Divine: Gli altri membri, Tomer Z, Seffy Efrati ed Eran Mittelman, hanno altri progetti collaterali quando non suonano con i Blackfield?
Aviv Geffen: No, suonano con me, è un lavoro a tempo pieno. Sono nella mia band israeliana, Aviv Geffen and the Mistakes. Fondamentalmente Blackfield è The Mistakes. Così abbiamo molti concerti in Israele, grandi concerti. Poi stavamo preparando Blackfield in studio. È una grande band.
Coma Divine: Sei stato di recente in TV in Israele, come giudice nel format “The Voice of Israel”. Come è stato?
Aviv Geffen: È stato molto interessante per me, perché non mi sono occupato di musica affatto, ma ho parlato del governo, dei problemi dell’occupazione.. ho usato questa occasione per diffondere il mio messaggio pacifista.
Coma Divine: Molto tipico di te, non è vero?
Aviv Geffen: Ascolta, Israele è un posto che mi piace molto e mi preoccupo per esso, e io sono contro l’occupazione. Tel Aviv è una città meravigliosa e voglio fare di Israele un posto migliore. E lo sto facendo tutto il tempo.
Coma Divine: C’è ancora violenta opposizione alle tue idee politiche? (Aviv Geffen è stato minacciato spesso di morte in passato)
Aviv Geffen: Sai, quando dico in tv o ai giornalisti che io sono contro l’occupazione, alcune persone non vanno pazze per le mie idee. Ma chi se ne frega. È quello che credo. È la chiave per avere un futuro. Un qualsiasi futuro.
Coma Divine: Hai sempre lottato per i diritti dei gay. Ultimamente negli USA hanno reso il matrimonio gay legale. E Israele?
Aviv Geffen: Sì, finalmente. Tel Aviv è una delle migliori città per questo, più di Roma e Milano. Ora anche la scena di Berlino si è spostata a Tel Aviv. Dovresti andarci, tutti dovrebbero. È divertente. Voi in Europa avete l’immagine sbagliata su Israele, dalla CNN e Fox News. In realtà è pieno di gente come me, che vogliono la pace, vivere la vita, amare la musica, ottimo cibo, grande scena..
Coma Divine: Proprio come Steven raccontava nel suo documentario (Insurgentes)?
Aviv Geffen: Sì, è un posto forte.